LA DANZA CONTEMPORANEA ITALIANA TRA STORIA E REALTÀ ATTUALE
Incontro con Francesca Pedroni
Un percorso complesso legato all’autorialità e alla ricerca. Uno zapping video tra generazioni a confronto, per interrogarsi sul rapporto tra processo di scrittura, composizione coreografica, performance, produzione di uno spettacolo, rapporto con il pubblico.
Francesca Pedroni è esperta studiosa di Danza, insegna Storia della Danza all’Accademia Teatro alla Scala. Docente ospite al MEC, Master Eventi Culturali dell’ALMED Alta Scuola Media Comunicazione e Spettacolo Università Cattolica di Milano.
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EC(G)OSYSTEM
di e con Charlotte Zerbey, sound design Spartaco Cortesi
Luci Vincenzo Alterini
Ispirato alla teoria della “Grammatica Universale” di Noam Chomsky questa danza-concerto specula sull’idea del linguaggio in gran parte naturale e innato. Chomsky collega la nascita e lo sviluppo della capacità comunicativa umana alla “creatività”, prima che ai processi di adattamento per la sopravvivenza della specie. L’abilità artistico/creativa a cui fa riferimento Chomsky, si evidenzia anche nell’illimitata pratica dell’interpretazione intellettiva in generale che precede e domina l’acquisizione passiva degli strumenti della comunicazione (il linguaggio in senso stretto).
Ec(g)osystem parte da qui: da come un bambino che via via acquisisce un vocabolario individuale, sia improvvisamente e autonomamente in grado di sviluppare combinazioni appropriate (e via via linguisticamente coerenti) in risposta a particolari circostanze di relazione.
Si estende questo discorso all’attualità, ai contesti storico-culturali, alle innovazioni che emergono dai flussi di coscienza e, in alcuni casi, alle espressioni poetiche.
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TeaLtro
di e con Alessandro Certini, musica dal vivo Piero Corso
Luci Vincenzo Alterini
Stratificazione di azioni e declamazioni, sul far del teatro, in cui si sovrappongono e si alimentano a vicenda danza e parola fino a superare il senso diretto del discorso. Riflessione ironica sul “niente” del teatro. Un tentativo di fermare il terrificante pensiero del tempo che tutto trasforma dall’interno per fermare, almeno sulla scena, l’inesorabile attraversamento.