Resistere. Parola più semplice, meno nobile di quella “resistenza” che ha una connotazione chiara sul piano storico e politico; parola che ricorre più spesso nel linguaggio quotidiano (resistere alla noia, alle malattie, ad una fatica). Resistere è sempre necessario, anche oggi.
Resistere è uno spettacolo sulla memoria. È nato nel 1995 ed ha dietro di sé decine di interviste a diretti testimoni degli avvenimenti. È nato dopo mesi di racconti di giovani attori che ripercorrevano i racconti fatti dai loro nonni, dai genitori: chi si era arrabbiato, chi si era commosso, chi sembrava ormai stanco, senza energie, chi si ostinava a negare tutto, anche la guerra.
Resistere non è uno spettacolo che documenta: la sequenza di scene non segue l’ordine cronologico dei fatti, ma l’accavallarsi delle emozioni e delle narrazioni dei singoli, che ci riportano quello che è rimasto più vivo nelle loro memorie, senza preoccuparsi di far concorrenza ai libri di storia.